Nuovi criteri di sostenibilità per località a vocazione turistica

by Marco Cestari
criteri di sostenibilità

Nel 1990 poche località turistiche erano ancora pronte nel darsi dei criteri di sostenibilità. La maggior parte era focalizzata solo su strategie di marketing per attrarre quanta più domanda possibile. Nell’arco di 30 anni  l’impatto antropico su territori a vocazione turistica si è tuttavia sviluppato e oggi siamo consapevoli che darsi dei criteri di sostenibilità non è più un opzione, bensì una necessità.

Sviluppo sostenibile?

Le indicazioni europee verso la transazione ecologica, il cambiamento climatico e una digitalizzazione che ha drasticamente cambiato la vita umana, evidenziano come sviluppo sostenibile e turismo siano sue facce della stessa “moneta”, il cui sviluppo tuttavia richieda maggiore responsabile e consapevolezza. Un turismo sostenibile non sta solo nell’applicare criteri di sostenibilità fondati sull’innovazione tecnologica.

Uno sviluppo turistico sostenibile richiede oggi capacità di conduzione delle comunità locali verso una gestione consapevole dei valori del territorio.  Il territorio non è di fatto un patrimonio  “infinito” e nessun tipo di sviluppo si può basare più sul suo sfruttamento. I criteri di sostenibilità finora promossi sono invece ancora quelli concepiti in logica di sviluppo delle attività locali e non in logica di ottimizzazione della sostenibilità. E gli effetti sono visibili a tutti.

Identità e sostenibilità

In quasi tutte le località turistiche notiamo lo sviluppo di alcuni elementi della sostenibilità, mentre altri recedono. Per esempio: mentre alcune attività economiche generano maggiore PIL, la forza lavoro disponibile diminuisce. L’effetto delle tante comunità locali –  col loro retaggio di valori, costumi di vita e tradizioni – che si impoveriscono perchè le nuove generazioni sono stati contagiati da conquista di stili di vita incuranti dei valori dei patrimoni locali è un dato di fatto.

Creare un turismo sostenibile oggi richiede una maggiore capacità di visione indipendente: gli investimenti per lo sviluppo occorre puntino di più verso la valorizzazione e l’orgoglio distintivo della sua biosfera. Orientare la popolazione verso valori identitari accomunanti è un’azione fondamentale affinchè la comunità riconosca e difenda il proprio patrimonio locale da costumi di vita esterni, sempre più omologati e quindi non “salubri” per l’equilibrio sostenibile di una località.

Il “fare” che fa la differenza

L’innovazione è necessaria, ma richiede l’introduzione di nuovi criteri di sostenibilità: da un lato è fondamentale che non isolino il territorio bensì lo connettano al mondo, e dall’altro occorre che lo distinguano e lo difendano in tutti gli ambiti (mobilità, accessi, turismo, sviluppo locale, natura e ambiente, cultura, educazione, programazione partecipativa di tutte le iniziative, etc) con modelli educativi locali più forti.

I modelli educativi locali richiedono maggiore forza di emancipazione da quei format educativi standard e omologati: che contraddistinguono il mondo teorico della sostenibilità. Occorre che aprano la coscinza delle popolazioni locali verso i saperi e “fare” tradizionali locali, che vanno riattivati, rinnovati, reinseriti attivamente nelle attività umane e difesi come veri elementi di valore accomunanti per tutta la comunità locale. Sono essi il  nocciolo del valore distintivo di un reale sviluppo sostenibile.

Il rispetto del valore

Senza il rispetto del valore antropologico locale, la contaminazione di modelli esterni di sostenibilità diviene paradossalmente il principale responsabile dell’insostenibilità di molte località.

Gli interventi per la sostenibilità generano sempre impatto sociale, ambientale, culturale. Soprattutto per chi oggi li promuove occorre maggiore consapevolezza: basta una parola sbagliata per indurre la popolazione a sentirsi impreparata e non all’altezza del cambiamento. Ecco perchè occorre riformulare nuovi criteri di sostenibilità : criteri che valgano sia per i turisti, sia per chi si insedia, sia soprattutto per chi promuove l’innovazione. E tra questi ve ne è uno di determinate: l’onestà d’intenti.

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